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al testo di Paolo Mazzocchini
Gratum quia absurdum
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Tanto gradita e tanto assurda appare la vita che si leva dalle strade - una, dolce beata di se stessa, del ronzio d’alveare dentro celle azzurre di mattino - e molce la sua pietosa cruna di luce il cuore di stupite carezze, come posasse casa tua ancora su certezze di pietra dei vent’anni e non vedessi ormai tremare multiplo, ambiguo il sole da lontano, come per occhi infranti di uno specchio ubiquo.
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Catullus
- 11/03/2017 19:48:00
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Hai ragione, la resistenza a lasciarsi andare è pian piano sempre più forte, lo sguardo sempre più esterno, ma il fascino di quello che osservo -credo- è ancora intatto, intero
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Cristiana Fischer
- 11/03/2017 13:15:00
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quante distanze prendi con le tue parole, con i morsi di versi... certo esprimi questa difficoltà di lasciarsi andare a una poesia propria, felice, felice come non si può essere quasi mai
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